“I Grandi contrari psicologici”

Posted on Lug 17, 2016 in Articoli, Blog | 2 comments

“I Grandi contrari psicologici”

Continuiamo sul rapporto luce ed ombra con “I grandi contrari psicologici” di Oscar Brenifier!

Una serie di riflessioni che ci permettono di fare dentro di noi il gioco delle parti…

Cosa butterei dalla torre che non mi piace di me? La cosa bella è che NON devo buttare proprio niente di me…

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Complesso o Semplice?

Come mi sento?

Forse la risposta più leggera è dire Semplice…

… ammettere che in certi casi sono Complesso non fa proprio figo dentro di me… Proviamo ad approfondire!

Il tipo Complesso vede “il mondo come una molteplicità di parti”.

Il tipo Semplice “percepisce le cose nella loro unità ed evidenza”.

Ok… e poi? Il Complesso continua un po’ a starmi “peso”…

Il Complesso difficilmente prende le cose così come sono, per lui è necessario analizzarle in modo minuzioso poiché le apparenze ingannano. Vede il mondo come formato da una valanga di legami, di punti oscuri e nodi a doppio scorsoio. Questo lo porta a dubitare continuamente considerando tutte le possibilità. MA…. vedendo le cose nella complessità oggettiva, si diventa esigenti con se stessi e con gli altri. Quindi diventa un tipo sul quale possiamo contarci per esaminare a fondo tutta la gamma di possibilità di un evento o situazione. Forse il problema è che affrontando qualsiasi problema, potrebbe risultare indeciso nello scegliere ed agire confondendosi nei particolari e contraddicendosi.

Ma una cosa è certa… avere da “Semplice” una analisi così… mi aiuta nella scelta!

Il Semplice, per definizione, è fiducioso e non si complica la vita, prendendo ciò che viene senza preoccuparsi di ciò che potrebbe succedere. Cosa me ne importa dei dettagli? Il mondo è armonia e perfetto così come è… Quindi, non si aspetta chissà cosa né da se stesso… né dagli altri. È come se avesse una macchina da raggi X interna che gli permettesse di avere una visone nitida di cose e persone. Possiamo considerarlo un tipo umile che non cerca di essere più furbo degli altri. Forse il problema potrebbe essere che amando la felicità non ha necessità di andare a scoprire quello che non conosce portandolo, talvolta, nella condizione di essere un tantino ingenuo…

Quindi?… Cosa buttiamo dalla torre di noi?

Io provo ad integrare entrambi… mi sembra che ci siano veramente tante cose buone nell’uno e nell’altro!

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Idealisti o Realisti?

L’Idealista “Crede nelle idee e ricerca l’ideale”

Il Realista “Accetta il mondo così come gli si presenta”

Vediamo meglio…

Per l’Idealista il mondo non è perfetto e per questo si sforza, impegnandosi a volta anche in compiti impossibili, di realizzare tutto quello che gli può sembrare bello, buono, autentico e giusto, scegliendo di vedere solo il meglio in ogni cosa.

Huao! Con tipi così speranzosi è facile che diventino un esempio per tutti specialmente se raggiungono il successo in quello che fanno. Possiamo pensare che siano il motore dell’umanità per il progresso. Il problema nasce quando l’idealista è solo un sognatore finendo per essere deluso dalle sue illusioni. In questo caso ha due alternative: o abbandona o continua ancora di più nel sogno, rischiando di farsi molto male…

Il Realista, invece, non ha un buon rapporto con le “idee” perché possono essere ingannevoli. Meglio ciò che è concreto, materiale, misurabile. Lui vive nel qui ed ora prendendo in considerazione solo ciò che percepisce piuttosto di quello che potrebbe avvenire. È fantastico quando espone i fatti in modo impersonale ed oggettivo (senza alcun suo filtro od impressione personale). Pertanto, accetta tutto quello che la realtà gli propone (anche se negativo) ed agisce di conseguenza per ciò che è possibile ed importante.

Un tipo così è difficilmente influenzabile da quello che non può verificare e sicuramente non affermerebbe mai qualcosa di cui non è certo. Meglio per lui, quindi, non avere illusioni su nessuno al mondo (mondo compreso). Il problema è che rischia di non accorgersi che potrebbero esserci delle cose diverse da come sembrano e da come sono. Da qui la sua bassa visione futura che lo porta a non avere molta voglia di impegnarsi affinché il mondo diventi migliore.

 

Individualista o Socievole?

L’individualista “Trova in se stesso la propria ragion d’essere”

Il Socievole “Ha bisogno degli altri per esistere”…

(Ops… siamo dall’altra parte dell’elastico…).

Approfondiamo un po’…

Il tipo Individualista, si preoccupa solo di ciò che è di ciò che fa. Si attiva solo per i suoi interessi, idee e progetti pensando che anche tutti gli altri agiscano così. Per questo è come se vivesse in un forte con la paura di minacce o concorrenza da parte di altri (tranne quando accettano il suo punto di vista).

Miseria… detta così non sembra il massimo di simpatia! Però…

È un tipo libero ed autonomo (visto che non gli interessa il parere altrui…) e si assume in pieno la responsabilità delle proprie azioni (nessun gioco di scarica barile…) ed è pienamente centrato sulle sue passioni e non teme la morale comune che può essere contro il “ciascun per sé”!

Il tipo Socievole esiste in virtù delle relazioni che ha con gli altri dando importanza all’amore, alla famiglia, alle amicizie ed alle persone alla quali “appartiene”. Ovviamente opera per il bene e per il piacere delle persone della sua cerchia anche se, in qualche modo, ha bisogno della loro riconoscenza.

Questa tendenza di essere premuroso e generoso, l’importanza della morale comune e dei sentimenti, lo rende facilmente integrabile in un qualsiasi gruppo e di agire in una squadra. Il problema è che, avendo paura di essere ferito o di ferire gli altri (forse per mancanza di fiducia in sé e negli altri) non gli è sempre semplice esporre il proprio punto di vista, adagiandosi così al volere ed al pensiero degli altri….

Gulp!!! E chi scelgo? Vabbé… mi pongo la domanda come il buon Troisi…

“Meglio un giorno da leone o 100 da pecora?” “…che ne so io della pecora e del leone …fai 50 giorni da orsacchiotto, metà e metà, e non fai la figura di merda della pecora, ma nemmeno il leone che però campa solo un giorno… che ti devo dire…?”

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Azione o Contemplativo?

Il tipo Azione “Concepisce l’esistenza come una continua attività”
Il tipo Contemplativo “Si diletta ad osservare tutto ciò che lo circonda”

Facile immaginarsi che il tipo Azione è in continuo movimento. Anzi, l’azione gli serve per sentire che esiste dando così un senso a tutta la sua esistenza. Per lui è impossibile che non si abbiano dei progetti e che non li si realizzino. Ovviamente, l’efficienza è nel suo DNA… quindi può essere molto spesso portato a prendere in mano la situazione (anche di altri) perché lo reputa necessario al fine di raggiungere quello che ci si era prefissati.
Assieme all’efficienza c’è l’entusiasmo, il dinamismo, il senso pratico ed un multiprocessore incorporato che gli permette di svolgere più cose contemporaneamente…
Ma…
Preso dall’euforia del dinamismo… spesso potrebbe risultare un “casinista febbrile”. Inoltre, non esita ad imporre il suo modo di fare a chi reputa troppo lento nell’azione (risultando alquanto antipatico e stancante a chi gli gravita attorno…)
…mmm… in effetti, leggendolo così, un po’ di ansia me la mette…

Il tipo Contemplativo, invece, essendo posato e talvolta passivo, non si fa per niente coinvolgere nello sforzo (pesa troppo!…). Per lui è perfetto il vedere ed il sapere senza affaticarsi troppo. Gli piace da morire meditare sulle grandi idee ed azioni anche solo per la bellezza che hanno in sé (a volte senza alcuna utilità…). Il lato positivo è che si accontenta di ciò che il quotidiano gli presenta e gioisce di quello che vive sul momento.
Potremmo dire che, in qualche modo, mantenendo le distanze si prende pacificamente il suo tempo con calma e tranquillità e che queste doti riesce ad infonderle anche agli altri.
Il problema potrebbe essere che, temendo lo scompiglio e la fatica, tende a posticipare i suoi progetti.
È vero che sogna e medita in grande! Ma… è faticoso perseverare e portare in fondo ciò che inizia…
OK!!! Per questo lunedì mattina attivo l’uomo d’azione!
Magari la sera, davanti ad un bicchiere di buon vino… “richiamiamo” il Contemplativo… sogniamo ed ideiamo nuove cose e… facciamole mettere in funzione dal tipo Azione!

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Candido o Malizioso?

Il Candido “Dice ciò che pensa e crede in ciò che dice”.
Il Malizioso “Dice solamente quello che gli sembra utile o efficace”.

Facile dire che mi piace il Candido!… Ma… vediamo meglio…
Il Candido non ha problemi ad agire secondo ciò di cui è convinto e a dire sempre la verità, anche se potrebbe creargli qualche inconveniente. È immediato nelle risposte alle nostre domande senza la necessità di nascondere niente. Tende a giudicare continuamente, secondo le sue idee ed emozioni, e esprime la sua opinione su qualsiasi cosa.
Un tipo così è ovviamente onesto, spontaneo, non manipolatore. Spesso la sua natura gentile e sensibile lo porta a prendersi a cuore tante cose.
Come non si può non voler bene ad un tipo così!
Il problema è che, essendo convinto della verità che dice e di essere una brava persona, può essere vulnerabile nel senso critico e nel distacco. Questo lo può portare a rendersi in alcuni casi ridicolo nelle discussioni e a non pensare alle conseguenze di ciò che fa.

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Il Malizioso, invece, vede ovunque delle trappole e per tanto non si fida né delle apparenze, né delle persone. Per lui tutto cambia di continuo e pertanto non si sorprende di niente. Il tipo è furbo e calcolatore… Sa che i conflitti non portano niente di buono (a meno che non siano utili) e cerca pertanto di prevedere quello che potrebbe accadere nella ricerca del raggiungimento dei suoi obiettivi.
Quindi… con grande senso pratico e ottime doti di recitazione agisce in modo preciso sapendo che le sue parole ed azioni avranno un preciso effetto sugli altri (comprendendo il funzionamento degli altri).
Il problema (o problemone…) è che considerando prioritario ogni suo interesse, tende a portare tutto a suo vantaggio.
Per questo… può non fare prigionieri! Qualsiasi arma è lecita compresa la manipolazione…

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Serio o Frivolo?

Il Serio pensa che nella vita tutto sia importante.
Il Frivolo pensa che la vita non sia altro che distrazione.

Huao… che distanza tra i due!…
Il Serio non si permette alcuna decisione senza aver studiato ed esaminato al meglio la situazione (non si sa mai che possano esserci dei pericoli nascosti… con spiacevoli conseguenze ed implicazioni…). Ma una volta presa la decisione, utilizza tutte le proprie risorse ed energie per realizzarla al meglio e portarla a termine.
Quindi… su chi meglio di lui si può contare per realizzare un progetto? Si impegna, lavora sodo senza paura della fatica.
Il problema potrebbe essere l’alta considerazione che ha di sé… rendendolo un tantino antipatico agli altri specialmente quando li obbliga a dare molta importanza a ciò che fa.

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Il Frivolo vive nel mondo dei balocchi! Tutto può essere usato per giocare e divertirsi… rischi e sfide comprese… Tanto c’è la dea bendata della fortuna che sistema tutto. Per impegnarsi in una attività deve provarci piacere e sentirsi libero (il termine “obbligo” non rientra nel suo vocabolario). Ed è uno spasso frequentarlo! Poiché si diverte è divertente anch’esso (affronta i problemi con leggerezza), prende la vita per il verso giusto (accontentandosi di poco e vivendo il presente) e non pretende niente dagli altri. Le sue azioni sono imprevedibili!
Il problema potrebbe essere che la sua leggerezza lo può portare anche a prendere in giro persone (talvolta ferendole senza renderse conto) e situazioni. Da qui la sua incostanza sugli impegni presi… troppo stancante… E se la dea bendata non lo aiuta, le sconfitte non sono poi molto accettate!

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Fisico o Cerebrale?

Il Fisico “ama vivere principalmente attraverso il proprio corpo.”
Il Cerebrale “preferisce usare la mente”.

Per il Fisico tutto è “materiale” (le idee non hanno sostanza…). Pertanto largo ai 5 sensi! Vista, olfatto, tatto, gusto e udito gli unici che secondo lui possono far sentire il mondo in modo diretto (il pensiero non è così affidabile…). Quindi, non si fida tanto dei conoscenza degli altri, ma quasi esclusivamente della propria esperienza. Ovviamente diventa alto il rischio di provare qualcosa di pericoloso, magari agendo d’impulso e senza valutare eventuali conseguenze.

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Il Cerebrale è una sorta di investigatore… tutto è un enigma da indagare e risolvere. Pertanto, prima si cerca di comprendere e poi, se veramente necessario, si passa all’azione. Per spiegarsi formula idee ed assegna un “nome” in tutto quello in cui si imbatte. In questo modo sente che può relazionarsi meglio con il mondo ed apprendere di più anche di se stesso (l’inventiva non gli manca certo…). “Per lui sapere è il miglior mezzo per avere potere”.
Ovviamente è un tipo prudente e posato, coscienzioso di quello che può accadere attraverso le sue azioni e giudizi. Il problema potrebbe nascere nel suo essere sempre nei suoi pensieri… dimenticando la realtà e perdendosi in pensieri infiniti che lo possono bloccare quando sarebbe il momento di entrare in azione. Si sente spesso un pozzo di sapere ed in quei momenti potrebbe relazionarsi in modo freddo e pretenzioso.

 

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Costante o Incostante?

 

Il Costante “Privilegia la regolarità degli esseri e delle cose.
L’Incostante “Ricerca la varietà in tutte le sue forme.”

Il Costante divide il mondo in ciò dove si trova a proprio agio (tutto cio che è familiare) e dove si sente spaesato (l’immensità dello spazio). Pertanto è difficile che oltrepassi i prorpi confini ed abitudini per mantenere i prorpi punti di riferimento (sia nelle relazioni che nelle azioni). Qualsiasi cosa si costruisce su ciò che ha, su ciò che è già acquisito.
Per questo è sempre uguale a se stesso. Le relazioni con gli altri sono facilitate dal suo apparire fidato ed impegnato. Non teme la noia e pertanto le novità non sono così importanti.
Ovviamente la prudenza è molto alta verso ciò che è estraneo o straniero. Il problema è che può diventare prigioniero del suo guscio (abitudini, ambiente, tradizioni) diventando rigido e chiuso.

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L’Incostante invece vive il mondo come un luna park pieno di scoperte e novità! Ciò che già conosce lo annoia facilmente (posti, attività, persone); è decisamente un tipo la cui libertà è importantissima.
Proprio per questo sa adattarsi benissimo alle nuove situazioni con la sua immaginazione ed iniziativa.
La cosa positiva è che essendo aperto ad ogni innovazione può rappresentare un elemento importante per il progresso della società.
La controparte è che seguendo la propria indole libera, può cambiare idea molto velocemente rendendolo, agli occhi degli altri, una persona instabile e talvolta asociale.

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Estroverso o Riservato?

“L’estroverso ha bisogno di essere visto e ascoltato”
“L’introverso si mette in mostra il meno possibile”

L’estroverso si esprime tantissimo attraverso gesti, parole, immagini e creazioni. In qualche modo ha bisogno di raccontare a tutti il valore della sua vita! Per questo adora mettersi in mostra, anche discutendo, e cerca continuamente gli sguardi altrui. È un vulcano continuo in azione sia nel fare che nel disfare. Ha la tendenza a credere a tutto quello che racconta…
Un tipo così è per forza di cosa una buona compagnia (anche lui apprezza, ovviamente la presenza degli altri). È espansivo e non nasconde quello che fa od è, anche se potrebbe diventare un tantino peso quando parla troppo…
Il problema è che essendo talmente concentrato e convito sulle sue idee, che fatica a prestare attenzione a quelle altrui…

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Il Riservato diffida delle parole… potrebbero essere menzognere, non essere esatte nella descrizione della realtà, svelare i suoi pensieri personali… Solo quando gli sembra indispensabile oppure è in confidenza con la persona si permette di esprimersi. Ovvio, che per un tipo così, contano molto di più i fatti concreti, l’oggettività, che le parole.
Rispetta le libertà degli altri senza disturbare ed essere invadente, anche se spesso dietro questo atteggiamento potrebbe esserci una componente di timidezza. Un segreto confidato a lui è al sicuro per sempre! Avendo paura di mettersi in evidenza per paura degli altri, aspetta quello che lui reputa il momento giusto (è un calcolatore di probabilità nato…) per esprimere ciò che veramente pensa.

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Inquieto o Pacifico?

L’Inquieto “si preoccupa di tutto e di niente”.
Il Pacifico “resta sempre calmo e distaccato”.

Il tipo Inquieto non consce il significato del termine “riposo”… poiché è perennemente preoccupato da tutto quello che accade, che potrebbe accadere e che è già accaduto! E non c’è modo di tranquillizzarlo e rassenerarlo completamente… Facile con questa tensione vedersi accerchiato dai problemi. Pertanto, per lui è importante pianificare tutto nei minimi dettagli… hai visto mai che si dimentichi di qualcosa di importante?
La parte positiva è che riflette molto prendendo in considerazione il tutto mostrandosi in questo modo vivace e reattivo. Poiché non si stanca mai di pensare, si pone delle domande su tutto quello in cui si imbatte e questo lo può portare a formulare delle sorprendenti idee fuori dal comune.
Purtroppo anche se ricerca la certezza, non riesce ad essere sicuro di niente… diventando spesso insoddisfatto e quindi infelice…
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Ovviamente, il tipo Pacifico è accomondante (non si aspetta niente e non vuole niente… e per certi aspetti può risultare saggio…), fatalista (quello che deve accadere, accadrà, sia nel bene che nel male) e tranquillo (si accontenta di poco e sa adattarsi alle situazioni in modo da non esserne turbato).
Non amando i conflitti, la vita può risultare facile riuscendo soprattutto ad approfittare del “tutto” così come è vivendolo momento per momento (comunque pronto a fare uno sforzo se necessario… anche se l’energia e l’ambizione non sono termini propriamente suoi…). È fondamentalmente un tipo fiducioso. Talvolta, la ricerca del suo benessere lo potrebbe rendere un po’ egocentrico.

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Se vuoi, scarica il pdf sottostante. Così puoi segnarti sui vari tipi come ti vedi e cosa… potresti approfondire!

Come ci vediamo

2 Comments

  1. Grazie, molto utile.

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