Peter Von Cornelius – Le tre marie al sepolcro (1813c)

Posted on Apr 17, 2017 in Arte e dintorni, Blog, Pittura | 17 comments

Peter Von Cornelius – Le tre marie al sepolcro (1813c)

Peter Von Cornelius - Le tre marie al sepolcro (1813c)

Peter Von Cornelius – Le tre marie al sepolcro (1813c)

Continuando secondo le intenzioni iniziali, questa settimana mi lascio cullare dal “bello” che la pittura mi può comunicare.
Non sono assolutamente un esperto e proprio per questo mi piace condividere delle pitture che in me hanno lasciato una sensazione di benessere…
Ovviamente se qualcuno ha delle competenze in materia e ce le racconta, ben venga!
Buona visione e buone emozioni!

PS. ricordo solo che per l’OMS, “La salute è lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale che non consiste soltanto nell’assenza di malattia o infermità”.

Marina Novelli

www.marinanovelli.it
Nel 1811 Cornelius si uni’ ad un gruppo di pittori romantici tedeschi attivi in Roma, denominati Nazzareni, che si erano ribellati al classicismo accademico, fondando la loro arte su basi patriottiche ma, prevalentemente religiose.
Notiamo infatti come, proprio in questa opera “Le Tre Marie al Sepolcro”, ai piedi del fatidico Monte, siano state dipinte in atteggiamento di solenne devozione. Ascoltano infatti le parole dell’Angelo che le sta avvisando dell’avvenuta Resurrezione del Cristo.Recano nelle mani gli aromi per Lui preparati; e’ infatti ormai trascorso il Sabato ed all’alba del primo giorno della settimana Maria, Maria Magdalena e Maria di Giacomo si recano alla tomba di Gesu’. Ma la tomba e’ vuota, la pietra del Sepolcro era stata infatti ribaltata…dove sta ora Gesu? Dove lo avranno portato?…ma un Angelo e’ seduto sulla sua tomba.
L’atmosfera descritta dall’artista e’ densa di una solennita’ pacata, dove il dolore ormai non urla piu’, non si contorce, ma si distende! La stessa distensione la ritroviamo anche nel modo di stendere il colore con pennellate uniformi, allungate…ben distese, appunto!
Sulla destra del dipinto, in alto sul monte, intorno alle Tre Croci, la scena ci viene descritta a tinte fosche, una immagine ancora piena di tormento; mentre alla sinistra, con un orizzonte sfumato, poetico, corrusco, ci viene descritto un paesaggio ricco di profondita’ e di speranza e che, a guardare bene l’opera, ne contrassegna proprio il centro dell’opera stessa, la prospettiva, la finalita’.
Gli abiti sono stati intesi con colori apparentemente crudi, al primo impatto visivo, ma sono invece ricchi di armonia ed eleganza; mentre notevole e’ la posizione dell’indice della mano dell’Angelo, che sembra ricordarci degli indelebili insegnamenti di Gesu’ che, appena risorto, ci ha lasciato.

Segui i commenti su FaceBook!

Leggi cosa possiamo fare assieme

Scrivimi, ti rispondo velocemente

17 Comments

  1. Veramente bello

  2. Bellissimo ..È un Caravaggio.?

  3. Nel 1811 Cornelius si uni’ ad un gruppo di pittori romantici tedeschi attivi in Roma, denominati Nazzareni, che si erano ribellati al classicismo accademico, fondando la loro arte su basi patriottiche ma, prevalentemente religiose.
    Notiamo infatti come, proprio in questa opera “Le Tre Marie al Sepolcro”, ai piedi del fatidico Monte, siano state dipinte in atteggiamento di solenne devozione. Ascoltano infatti le parole dell’Angelo che le sta avvisando dell’avvenuta Resurrezione del Cristo.Recano nelle mani gli aromi per Lui preparati; e’ infatti ormai trascorso il Sabato ed all’alba del primo giorno della settimana Maria, Maria Magdalena e Maria di Giacomo si recano alla tomba di Gesu’. Ma la tomba e’ vuota, la pietra del Sepolcro era stata infatti ribaltata…dove sta ora Gesu? Dove lo avranno portato?…ma un Angelo e’ seduto sulla sua tomba.
    L’atmosfera descritta dall’artista e’ densa di una solennita’ pacata, dove il dolore ormai non urla piu’, non si contorce, ma si distende! La stessa distensione la ritroviamo anche nel modo di stendere il colore con pennellate uniformi, allungate…ben distese, appunto!
    Sulla destra del dipinto, in alto sul monte, intorno alle Tre Croci, la scena ci viene descritta a tinte fosche, una immagine ancora piena di tormento; mentre alla sinistra, con un orizzonte sfumato, poetico, corrusco, ci viene descritto un paesaggio ricco di profondita’ e di speranza e che, a guardare bene l’opera, ne contrassegna proprio il centro dell’opera stessa, la prospettiva, la finalita’.
    Gli abiti sono stati intesi con colori apparentemente crudi, al primo impatto visivo, ma sono invece ricchi di armonia ed eleganza; mentre notevole e’ la posizione dell’indice della mano dell’Angelo, che sembra ricordarci degli indelebili insegnamenti di Gesu’ che, appena risorto, ci ha lasciato.

    • Grazieeeeeeeee! Veramente Marina… la tua conoscenza è preziosissima… in questo modo riesco a dare valore anche alla componente “tecnica” che mi ha procurato l’emozione di insieme… infatti, non avevo messo in relazione la parte destra “fosca” con la sinistra “poetica”… L’avevo solo “sentita” dentro…

    • …e noi l’abbiamo esternata! Vedi cosa vuol dire essere “estroversi”!!!Cmq, spero che la lettura dell’opera possa essere d’aiuto al fine di poter celebrare in maniera profonda questa giornata di Pasquetta…o lunedi’ dell’Angelo.
      Auguro una splendida Pasquetta a Tutti…ma proprio Tutti Tutti! Sempre grazie a te…Straordinario Capitano, che vedi sempre un pochino piu’ in la’ rispetto a quanto, da sola, potrei vedere io!

    • Assolutamente si! Leggerlo in quel modo è veramente utile! Buona Pasquetta anche a te Marina.

  4. Molto bella….bellaaaa

  5. Grazie di cu❤re carissima daniela ceppatelli!!! Grazie!!!

    • Questo inverno sono stata sul cantiere del restauro di un affresco del Lorenzetti a San Francesco a Siena. io non mi intendo di pittura.. il restauratore/guida e riuscito a tenere la mia attenzione due ore!
      Ho provato la stessa sensazione leggendo la tua descrizione..
      Grande capacità di trasmettere la tua cultura in materia!! Grazie a te Marina!

    • Grazie Daniela! Spero di non deluderti!🌸🌼🌞🌼🌸

Rispondi a Marina Novelli Annulla risposta