Pablo Picasso – “Donna con la carrozzina (La femme à la poussette)”

Posted on Mag 12, 2017 in Arte e dintorni, Blog, Scultura | 35 comments

Pablo Picasso – “Donna con la carrozzina (La femme à la poussette)”

Pablo Picasso, Donna con la carrozzina

Pablo Picasso – “Donna con la carrozzina (La femme à la poussette)”
Vallauris, 1950
Bronzo, h. cm 203
Parigi, Musée Picasso

Marina Novelli
www.marinanovelli.it

Osservando attentamente questa opera di Picasso, non ho potuto fare a meno di pensare alla magnifica celebrazione della bianca carrozzina, elemento di spicco nell’ indimenticabile film muto “La Corrazzata Pitemkin”, di cui dati gli altissimi valori estetici e’ stato contrassegnato come una delle piu’ note ed influenti opere cinematografiche. Notevole infatti e’ il pathos che ci tiene avvinti durante la corsa in discesa, sui gradini, della bianca carrozzina…quasi a voler sottolinere la “discesa dell’umanita’…di certa “umanita'”. Chissa’?
Poi, correggetemi se sbaglio, c’e’ anche il film “Gli Intoccabili” con Kavin Costner, di gran lunga piu’ recente rispetto al primo, ma dove ancora la carrrozzina, qui con anche un bimbo piangente, riveste un ruolo ed una azione dinamica di primo piano e non certo priva di pathos.
In questa opera, Picasso avra’ certamente voluto esprimere l’efficacia del “ri-uso” dei piu’ disparati materiali, trasformandoli in una scultura austera, rigida…non certo priva di durezza. Cos’e’ “estasi ed incubo” come nella poesia di Boudelaire?
Tale opera, forse mi rendero’ impopolare, non mi commuove, non mi affascina!
Non disconosco infatti l’importanza estrema che Picasso ha avuto nel mondo dell’arte…di sicuro un grande innovatore! Ma sto’ avendo la stessa reazione di quando, a Barcellona, visitai il suo museo della ceramica e sebbene sia uno dei musei piu’ visitati, ricordo che ne uscii completamente indifferente…cosa per me non molto frequente!
Chiedo scusa ma, non sento “spiritualismo”! Da inguaribile romantica, vedrei celebrato il soggetto della “Donna con la carrozzina” in maniera meno mostruosa…ma e’ solo un mio punto di vista! Cos’e’…”materia e memoria”? Non so!
L’opera e’ datata 1950 (anno della mia data di nascita) ed in Europa si respirava un’aria fortemente pervasa da stimoli di ripresa e, malgrado cio’, la mia impressione percettiva non e’ “commossa”…non mi sento pertanto di annoverare questa opera tra le mie preferite…forse, se l’intenzione di Picasso era quella di “indisporre provocando”…ebbene, c’e’ riuscito! Ma non mi appassiona!

Quanto sopra e’ stato da me scritto nella piena consapevolezza di NON essere una critica d’arte…ma nella assoluta buona fede di esprimere una mia, personale, riflessione.
Grazie e buon pomeriggio.🌸🌼🌞🌼🌸

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35 Comments

  1. Grande Picasso, un genio… geniale.
    Buon pomeriggio, Franco!!

  2. Ciao Franco, sai ke non sono male nemmeno io quando spingo la carrozzina di mio nipotino??? ahahah
    (dai questa passamela, non x me ma x mio nipotino ok???)

  3. Osservando attentamente questa opera di Picasso, non ho potuto fare a meno di pensare alla magnifica celebrazione della bianca carrozzina, elemento di spicco nell’ indimenticabile film muto “La Corrazzata Pitemkin”, di cui dati gli altissimi valori estetici e’ stato contrassegnato come una delle piu’ note ed influenti opere cinematografiche. Notevole infatti e’ il pathos che ci tiene avvinti durante la corsa in discesa, sui gradini, della bianca carrozzina…quasi a voler sottolinere la “discesa dell’umanita’…di certa “umanita'”. Chissa’?
    Poi, correggetemi se sbaglio, c’e’ anche il film “Gli Intoccabili” con Kavin Costner, di gran lunga piu’ recente rispetto al primo, ma dove ancora la carrrozzina, qui con anche un bimbo piangente, riveste un ruolo ed una azione dinamica di primo piano e non certo priva di pathos.
    In questa opera, Picasso avra’ certamente voluto esprimere l’efficacia del “ri-uso” dei piu’ disparati materiali, trasformandoli in una scultura austera, rigida…non certo priva di durezza. Cos’e’ “estasi ed incubo” come nella poesia di Boudelaire?
    Tale opera, forse mi rendero’ impopolare, non mi commuove, non mi affascina!
    Non disconosco infatti l’importanza estrema che Picasso ha avuto nel mondo dell’arte…di sicuro un grande innovatore! Ma sto’ avendo la stessa reazione di quando, a Barcellona, visitai il suo museo della ceramica e sebbene sia uno dei musei piu’ visitati, ricordo che ne uscii completamente indifferente…cosa per me non molto frequente!
    Chiedo scusa ma, non sento “spiritualismo”! Da inguaribile romantica, vedrei celebrato il soggetto della “Donna con la carrozzina” in maniera meno mostruosa…ma e’ solo un mio punto di vista! Cos’e’…”materia e memoria”? Non so!
    L’opera e’ datata 1950 (anno della mia data di nascita) ed in Europa si respirava un’aria fortemente pervasa da stimoli di ripresa e, malgrado cio’, la mia impressione percettiva non e’ “commossa”…non mi sento pertanto di annoverare questa opera tra le mie preferite…forse, se l’intenzione di Picasso era quella di “indisporre provocando”…ebbene, c’e’ riuscito! Ma non mi appassiona!

    Quanto sopra e’ stato da me scritto nella piena consapevolezza di NON essere una critica d’arte…ma nella assoluta buona fede di esprimere una mia, personale, riflessione.
    Grazie e buon pomeriggio.

  4. Questa scultura pensandoci bene mi ricorda molto una divinità egizia dell’ antico Egitto faraonico

  5. Grazie Franco, bellissima opera. Certo che il buon Picasso, trasmette un’idea del femminile decisamente particolare. L’immagine materna è splendida!

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