Edith Hayllar – “Temporale estivo”

Posted on Giu 4, 2017 in Arte e dintorni, Blog, Fotografia | 16 comments

Edith Hayllar – “Temporale estivo”

Edith Hayllar, Temporale estivo

Edith Hayllar – “Temporale estivo”

Per un approfondimento sull’artista:
https://en.wikipedia.org/wiki/Edith_Hayllar

Marina Novelli
www.marinanovelli.it

Non si puo’ non convenire con Christopher Wood quando defini’ questo dipinto “una delle piu’ deliziose scene di genere dell’Ottocento, piena di profumo dei paesaggj estivi inglesi, con le partite di tennis casalinghe, i temporali, le limonate, e sanza dubbio, di li’ a poco, il te'”…e si’, sembrerebbe proprio imminente l’arrivo di una buona tazza di te’, complice indispensabile nei salotti buoni (…e non solo!), che con la sua ritualita’ favorisce la “socializzazione”…tipica degli inglesi! Ma qui il te’ non c’e’…non e’ ancora arrivato!!! Non si e’ fatto attendere invece, il tipico temporale estivo inglese, che ha fatto rifuggiare tutti dentro…al riparo, in un interno di legno dall’aspetto austero, ma immensamente caldo! Bella la prospettiva luminosa e la luce che si riflette sul vetro delle opere appese alla parete! Bella la figura con l’ombrello sullo sfondo che si accinge ad entrare, mentre alle sue spalle si intravede un giardino…umido!…bella e’ la figura che gentilmente attende sull’uscio. Pittoresca e’ invece la figura del giovane che si versa un bicchiere di limonata. Attraversando un passaggio ad arco, si passa dalla sala dei rinfreschi ad un’altra dove due giovani sono intenti a dialogare…e questo e’ l’aspetto che piu’ di tutti mi e’ “garbato”…il “dialogo”!!!…e nel loro caso si tratra forse dei “preliminari”???
C’e’ da dire che il perfezionamento della gomma, all’epoca, conferi’ la realizzazione di una palla da tennis capace di rimbalzare anche sull’erba e questa scoperta apri’ la strada, nel 1873, all’invenzione del tennis su prato che divenne uno dei giochi d’intrattenimento piu’ popolari in Inghilterra. Come vediamo, le racchette non sembrano pesanti e dotate di una impugnatura lignea.
Gli abiti sono molto pratici per gli uomini ed anche quello della donna in primo piano ha una foggia campestre e conferisce un’aria sportiva, dinamica, sciolta…informale, ma “riservata”, tipica del costume inglese.
Perche’ mi piace questo dipinto?
…mi ha ricordato le tipiche atmosfere inglesi che tanto ho amato…quasi fosse un’immagine olografica! Mi ha ricordato il velluto verde dei campi inglesi…mi ha ricordato quando, ospite nella contea dello Yorkshire, mi inoltravo nelle campagne per il mio rituale jogging…quando scorrazzavo nei campi di Todmorden con Maggie, la splendida cagna di Josephin, entrambe mie amiche…le ore (se non giornate intere!) trascorse nella Tate Gallery di Londra; lo stupore di vivere in una sontuosa casa in stile vittoriano in Sowerby Bridge…e di quando fui ospite del mio amico architetto in una autentica casa del 1400/1500…e di quando rimasi letteralmente “basita” quando sua moglie mi mostro’ i suoi cavalli…mai visti cavalli cosi’ belli in tutta la mia vita!!! Dio sa quanto ti abbia amata…Inghilterra!…e solo chi ha vissuto “le sue atmosfere” puo’ comprendere il “fascino discreto” di questa opera. Grazie Edith!
…e proprio oggi, piu’ che mai, il mio cuore e’ trafitto dal dolore!…buon intenditor…!

Segui i commenti su FaceBook!

Leggi cosa possiamo fare assieme

Scrivimi, ti rispondo velocemente

16 Comments

  1. Non si puo’ non convenire con Christopher Wood quando defini’ questo dipinto “una delle piu’ deliziose scene di genere dell’Ottocento, piena di profumo dei paesaggj estivi inglesi, con le partite di tennis casalinghe, i temporali, le limonate, e sanza dubbio, di li’ a poco, il te'”…e si’, sembrerebbe proprio imminente l’arrivo di una buona tazza di te’, complice indispensabile nei salotti buoni (…e non solo!), che con la sua ritualita’ favorisce la “socializzazione”…tipica degli inglesi! Ma qui il te’ non c’e’…non e’ ancora arrivato!!! Non si e’ fatto attendere invece, il tipico temporale estivo inglese, che ha fatto rifuggiare tutti dentro…al riparo, in un interno di legno dall’aspetto austero, ma immensamente caldo! Bella la prospettiva luminosa e la luce che si riflette sul vetro delle opere appese alla parete! Bella la figura con l’ombrello sullo sfondo che si accinge ad entrare, mentre alle sue spalle si intravede un giardino…umido!…bella e’ la figura che gentilmente attende sull’uscio. Pittoresca e’ invece la figura del giovane che si versa un bicchiere di limonata. Attraversando un passaggio ad arco, si passa dalla sala dei rinfreschi ad un’altra dove due giovani sono intenti a dialogare…e questo e’ l’aspetto che piu’ di tutti mi e’ “garbato”…il “dialogo”!!!…e nel loro caso si tratra forse dei “preliminari”???
    C’e’ da dire che il perfezionamento della gomma, all’epoca, conferi’ la realizzazione di una palla da tennis capace di rimbalzare anche sull’erba e questa scoperta apri’ la strada, nel 1873, all’invenzione del tennis su prato che divenne uno dei giochi d’intrattenimento piu’ popolari in Inghilterra. Come vediamo, le racchette non sembrano pesanti e dotate di una impugnatura lignea.
    Gli abiti sono molto pratici per gli uomini ed anche quello della donna in primo piano ha una foggia campestre e conferisce un’aria sportiva, dinamica, sciolta…informale, ma “riservata”, tipica del costume inglese.
    Perche’ mi piace questo dipinto?
    …mi ha ricordato le tipiche atmosfere inglesi che tanto ho amato…quasi fosse un’immagine olografica! Mi ha ricordato il velluto verde dei campi inglesi…mi ha ricordato quando, ospite nella contea dello Yorkshire, mi inoltravo nelle campagne per il mio rituale jogging…quando scorrazzavo nei campi di Todmorden con Maggie, la splendida cagna di Josephin, entrambe mie amiche…le ore (se non giornate intere!) trascorse nella Tate Gallery di Londra; lo stupore di vivere in una sontuosa casa in stile vittoriano in Sowerby Bridge…e di quando fui ospite del mio amico architetto in una autentica casa del 1400/1500…e di quando rimasi letteralmente “basita” quando sua moglie mi mostro’ i suoi cavalli…mai visti cavalli cosi’ belli in tutta la mia vita!!! Dio sa quanto ti abbia amata…Inghilterra!…e solo chi ha vissuto “le sue atmosfere” puo’ comprendere il “fascino discreto” di questa opera. Grazie Edith!
    …e proprio oggi, piu’ che mai, il mio cuore e’ trafitto dal dolore!…buon intenditor…!

Rispondi a Marina Novelli Annulla risposta