Lorenzo Ghiberti – Sacrificio di Isacco
Lorenzo Ghiberti – Sacrificio di Isacco (1401 – 1402) Bronzo parzialmente dorato.
Firenze, Museo Nazionale del Bargello
Marina Novelli
www.marinanovelli.it
“La rinuncia agli affetti personali per l’obbedienza ad un superiore imperativo”, doveva essere questo il tema della gara tra scultori, indetta nel 1401 a Firenze, dove parteciparono maestri gia’ famosi, al fine di presentare una losanga lobata identica a quella gia’ esistente nella bronzea porta trecentesca del Battistero. Tra i partecipanti si stagliarono le figure di spicco di Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi. Personalmente non ho mai amato i concorsi nel mondo dell’arte in quanto e’ difficile, se non impossibile, stabilire quale sia il migliore…preferisco affidarmi al giudizio del pubblico, che per me, regna sovrano!
La storia di Isacco doveva essere rappresentata a rilievo ed inscritta in una formella a losanga. Con minuzia di particolari il Ghiberti evoca tutti gli elementi biblici inerenti il fatto: Isacco, Abramo, l’ara, l’angelo, l’ariete, i servi, l’ asino e la montagna. C’e’ da notare il meraviglioso fregio di stile classico sull’ara sacrificale e la foggia antica delle vesti di Abramo…quasi a ricordarci che il fatto e’ avvenuto in un tempo a noi lontano…remoto!
Notevole e’ la meravigliosa anatomia con cui viene descritto il corpo nudo del giovane Isacco, mentre Abramo, ricoperto da un elegante abito drappeggiato all’antica, e’ colto nell’atto di offerta…ma, non vedo drammaticita’ in questa opera…solo pathos!
Lo sfondo e’ contrassegnato dalla cresta di una possente roccia, che si staglia poi diagonalmente in tutta la formella, accogliendo magistralmente la caduta della luce che corrusca tutta la scena; luce che scorre dominando tutti i piani, quindi sensibilizzando l’insieme delle onde ritmiche delle curve, lasciando incanalare le ombre nei solchi della roccia stessa. La prima cosa che piu’ mi ha affascinata e’ la contrapposizione del gesto di Abramo che solleva il braccio verso l’alto in contrapposizione, invece al collo dell’ asino, verso il basso, verso la terra…verso chi guarda.
La seconda e’ l’angelo che sbuca dalle nubi e che avverte Abramo…quante volte, mi domando, questo succede anche a noi…che invece rispondiamo increduli…sordi…incapaci di ascoltare la voce del nostro angelo?🌼🌸🌞🌸🌼
“Ricominciare da capo non è follia. La vera follia è abbandonarsi alla depressione e fare finta di essere felice.”
“Ricominciare da capo non è follia. La vera follia è abbandonarsi alla depressione e fare finta di essere felice.”
Difficile non condividere quanto si legge sulla lavagna…
Purtroppo può succedere di cercare di far finta di niente e continuare ad alimentare i comportamenti “nocivi”.
Quello che possiamo fare è di essere “noi stessi”… con le nostre paure, fragilità e difficoltà.
“Regalarci” un momento in cui abbracciare quel nostro disagio ed avere la forza di condividerlo.
Far “finta” di essere felici, forse, alla lunga è più pesante da portarsi di essere “tristi”.
Cosa ne pensate?
Buona giornata.
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Guadalupe Pineda – Historia de un Amor
Cin cin (stasera Spritz…) con Guadalupe Pineda e la sua “Historia de un Amor”
“È più facile essere saggi per gli altri che esserlo per se stessi.” (Francois de La Rochefoucauld)
“È più facile essere saggi per gli altri che esserlo per se stessi.” (Francois de La Rochefoucauld)
Giovanni Pisano – Madonna della cintola (posteriore al 1312) – Prato, Duomo
Questa settimana il “bello” che alcune sculture mi hanno comunicato…
Continuo a non essere un esperto e ma voglio condividere alcune sculture che mi hanno emozionato…
Buona visione!
PS. ricordo ancora una volta che per l’OMS, “La salute è lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale che non consiste soltanto nell’assenza di malattia o infermità”.
Marina Novelli
www.marinanovelli.it
L’attivita’ artistica di Giovanni Pisano, inizio’ con suo padre Nicola, nella realizzazione del pulpito del Duomo di Siena (citta’ che adoro!).
La Madonna col Bambino, invece rappresenta probabilmente una delle ultime sue opere, ed e’ conservata nella cappella del Sacro Cingolo, nel Duomo di Prato; per “cingolo” si intende infatti la cintura della Madonna. Inutile dire che questa opera ebbe una vasta eco e.fu presa a modello per decenni dai maggiori scultori italiani dell’epoca.
Cio’ che piu’ mi ha emozionata in questa opera, oltre alla modulazione delle forme che rivelano una modellazione plastica ben determinata, e’ il tema del “colloquio” tra la Vergine ed il Bambino…ed ancor di piu’, ad affascinarmi e’ stata proprio la sua espressione di “magnifica contemplazione”.
Possiamo ben dire che il campo della scultura e’ la forma che in questa opera delimita lo spazio in maniera corposa, specialmente nella struttura del panneggio…deciso ma non pesante, dando vita cosi’ ad una forma compatta, precisa…senza esitazioni, cosi’ come lo e’ la Madonna nella sua forma portante.
L’intensita’ dello sguardo della Vergina, secondo me, si staglia mettendo in secondo piano tutto il resto che e’ importante si’, ma fa da cornice all’amore espresso nei suoi occhi…possiamo quasi intravederne il suo orgoglio di Madre…e quello sguardo e’ piu’ eloquente di qualsiasi altro gesto!…mentre invece, il Bambino sembra, con la sua manina, confermare di aver ricevuto il messaggio amorevole che la Madre gli ha appena comunicato! Quanta poesia e quanto sentimento puo’ trasmettere un’opera d’arte!!!
Il “colloquio”…il “dialogo”, elemento indispensabile e formativo per tutto quello che sara’ poi lo sviluppo, la crescita, l’ evoluzione…il divenire della natura del piccolo…fatto che, da sempre, si perpetua con l’avvento della “maternita'”, che qui e’ rappresentata in forma divina, ma fa da esempio e da modello a quella ” umana ” di noi comuni mortali!
Auguro di cu❤re un Felice Primo Maggio a Tutti!!!🌸🌼🌞🌼🌸
“Chiunque voi siate anche io sono! Quindi regolatevi!” (Cavez)
“Chiunque voi siate anche io sono! Quindi regolatevi!” (Cavez)
Il dottore ne sa più di te
La fiducia cieca nell’autorità compromette la nostra percezione della realtà.
Il dottore si chinò sulla figura che giaceva immobile nel letto. Poi si rialzò e disse: «Mi duole comunicarle che suo marito è passato a miglior vita, mia cara».
La creatura inerte distesa sul letto emise un debole suono di protesta: «Non è vero» sono ancora vivo».
«Stai zitto», replicò la donna. «Il dottore ne sa più di te».
(Anthony De Mello – La preghiera della rana)
Non credo che occorrano altre parole!!!
Noi “siamo”…
Buona giornata!
Gotan Project – Vuelvo Al Sur
Magico tango con i Gotan Project e “Vuelvo Al Sur”…
Pronti per un nuovo inizio di settimana!
Cin cin.
“Tutto quello che puoi fare o sognare di farlo inizialo. L’audacia racchiude genio, potenza e magia.” (Johann Wolfgang von Goethe)
“Tutto quello che puoi fare o sognare di farlo inizialo. L’audacia racchiude genio, potenza e magia.” (Johann Wolfgang von Goethe)
Tratto da “Due di due” di Andrea De Carlo
“Io so come ti senti, è come essere dietro un vetro, non puoi toccare niente di quello che vedi… finché ho capito che l’unico modo è romperlo e se hai paura di farti male prova ad immaginarti già vecchio e pieno di rimpianti.”
“La parola psiche anima in greco significa anche farfalla. Nasciamo con un bruco di anima il nostro lavoro è dargli ali e volo.” (Alejandro Jodorowsky)
“La parola psiche anima in greco significa anche farfalla. Nasciamo con un bruco di anima il nostro lavoro è dargli ali e volo.” (Alejandro Jodorowsky)
“Ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.” (Proverbio Cinese attribuito anche a Lao Tzu)
Bellissima frase nella vignetta… e bellissimo proverbio…
Metto un racconto simpatico sulla voglia di continuare a scoprire…
Il desiderio di conoscere
Socrate era in prigione in attesa di esecuzione. Un giorno udì un compagno di cella cantare alcuni versi del poeta Stesicoro.
Socrate pregò l’uomo di insegnarglieli.
«Perché?» chiese il cantore.
«Perché così potrò morire conoscendo una cosa in più», rispose il filosofo.
Il discepolo: «Perché imparare qualcosa di nuovo una settimana prima di morire?»
Il maestro: «Per la stessa identica ragione per cui ti piacerebbe imparare qualcosa di nuovo cinquant’anni prima di morire».
(Anthony De Mello – La preghiera della rana)
Buona giornata!
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Angelique Kidjo – Iemanja
Bellissimo brano di Angelique Kidjo, “Iemanja”…
La sua voce ascoltata ad occhi chiusi mi trasporta proprio…
Cin cin (stasera vado sul Negroni…) e buon sabato sera!
“Ci guadagneremmo di più a lasciarci vedere come siamo che a tentare di apparire quel che non siamo.” (Francois de La Rochefoucauld)
“Ci guadagneremmo di più a lasciarci vedere come siamo che a tentare di apparire quel che non siamo.”
(Francois de La Rochefoucauld)
Tratto da “Le affinità elettive” di Johann Wolfgang Goethe
“Diciamo affini quelle sostanze che, incontrandosi, subito si compenetrano e si influenzano vicendevolmente. (…) Bisogna vederle agire davanti ai nostri occhi queste sostanze che sembrano morte, mentre nel loro intimo sono pur sempre pronte all’azione, bisogna osservare con interesse come si cercano, si attirano, si afferrano, si distruggono, si divorano, si consumano e poi, sciolto il più stretto dei legami, riemergono in una forma diversa, nuova, inaspettata: allora sì che concediamo loro una vita eterna, anzi addirittura mente e intelletto, poiché sentiamo con quanta fatica i nostri sensi riescono a osservarle bene e quanto stenta la ragione nel comprenderle.”
“Non tutti si meritano di vedere il tuo lato scemo.” (Fairyfrat)
“Non tutti si meritano di vedere il tuo lato scemo.” (Fairyfrat)
Ma quanto è vero!
Se ci penso non sono veramente tante le persone che mi vedono così…
Ma quanto mi diverto in quei momenti!
Non ho mai pensato al perché non sono “scemo” con tutti… forse perché dentro di me sento che non ne vale la pena?
So che non è legato al timore di un giudizio…
Ci penserò…
E voi?
Buona giornata!
Mystic Diversions – Move Closer
Un po’ di relax in questo venerdì sera con i Mystic Diversions e “Move Closer”.
Cin cin e buon inizio di fine settimana!
“La vita è composta per un 10 per cento dalle cose che mi capitano e dal restante 90 per cento dal modo in cui reagisco a esse.” (Charles Swindoll)
“La vita è composta per un 10 per cento dalle cose che mi capitano e dal restante 90 per cento dal modo in cui reagisco a esse.” (Charles Swindoll)
P.E.A.C.E. – Lou Marinoff – 5° Equilibrio
Ultimo punto del procedimento P.E.A.C.E. di Lou Marinoff in “Platone è meglio del Prozac”.
Equilibrio
Siamo arrivati alla fine del processo…
Abbiamo articolato il problema, espresso le emozioni, analizzato tutte le varie opzioni disponibili e contemplato il tutto da un’altra prospettiva… e adesso possiamo raggiungere l’equilibrio…
“Comprendi cioè l’essenza del tuo problema e sei pronto a un’azione adeguata e giustificabile. Ti senti in stato di equilibrio, ma sei anche preparato agli inevitabili cambiamenti futuri.”
Quindi, il tutto è stato “integrato” in me e posso procedere tranquillamente con quella che è la mia miglior opzione.
“Il tuo problema cessa di essere tale e sei restituito alla solita, ma adesso migliorata, situazione esistenziale, senza più afflizioni – finché successive circostanze non cospirino a farti perdere l’equilibrio.”
È come se il discernimento mi mettesse nella condizione autentica dell’accettazione (nel senso più alto del termine) e di percepire pertanto l’essenza della situazione.
Muovendosi in modo consapevole senza rimorsi o rimpianti.
Spero che sia stato utile come spunto di riflessione.
Di seguito riporto i punti precedenti ed alla fine alcuni link se volete approfondire (il libro non è stato “osannato” da tutti, ma ha avuto anche diverse critiche).
Buona giornata!
– Problema
Sembra quasi banale che nell’affrontare una questione sia necessario individuare il problema… ma siamo così sicuri che tale problema sia così “evidente”?
Se la questione sono delle eventuali liti ricorrenti con il partner, siamo sicuri che il “problema” risieda solo in lui oppure solo in noi? Cosa possiamo fare per iniziare, intanto, a individuarlo bene?
– Emozioni
Marinoff individua questo punto come “fare l’inventario delle emozioni suscitate dal problema. Si tratta di una resa dei conti interiore. È indispensabile esperire sinceramente le emozioni e incanalarle costruttivamente. (…) Le emozioni sono probabilmente una combinazione di dolore, rabbia e tristezza, ma può capitare di dover compiere un certo lavoro per arrivare a questa conclusione.”
Cosa può significare “incanalarle costruttivamente”?…
Quando siamo “sotto scacco” da dolore, rabbia, tristezza, ecc. molto spesso non riusciamo a vedere bene cosa “veramente” c’è dietro.
Quindi, quella “resa dei conti interiore”, può veramente essere utile… ai fini di una incanalazione costruttiva.
– Analisi
Il suo suggerimento è “la persona enumera e valuta le sue opzioni di soluzione al sistema. Una soluzione ideale definirebbe sia gli aspetti esterni (il problema) sia quelli interni (le emozioni suscitate dal problema), ma non è detto che una soluzione ideale sia attuabile.”
Quindi, sono di fronte ad un problema e mi domando… “Che cosa posso fare in merito?”
Generalmente si inizia a valutare il tutto per analogie (cose simili che mi sono successe in passato, oppure successe ad amici, parenti, ecc.). Se abbiamo la “fortuna” che il problema si sia presentato in passato e lo abbiamo risolto il gioco è fatto… ma se così non è?
Qui allora può diventare importante aver “compreso” le emozioni…
Cosa significa in questo contesto?
Vediamo un esempio che riporta Marinoff
“Il grande violoncellista Paolo Casals un giorno si ruppe un braccio mentre sciava e per sei settimane dovette portare il gesso. Il suo problema era evidente: il braccio immobilizzato gli rendeva impossibile rispettare gli impegni e interrompeva la sua carriera. La sua reazione emozionale probabilmente fu un misto di frustrazione, ansia, disperazione, depressione e paura. La sua analisi gli prospettò le inevitabili complicazioni: cancellare o rimandare concerti, sottoporsi a cure mediche e riabilitative, parlare con il suo agente, rifare contratti, sottoporsi a controlli clinici una volta guarito, e altro ancora.
Paolo Casals tenne una conferenza stampa per rendere nota la situazione ai suoi fans. I cronisti convocati si aspettavano magari di trovarlo in preda allo sconforto, e invece lo videro pieno di gioia. Gli chiederò il perché di tanta felicità e la sua risposta suonò: «Perché adesso non ho bisogno di esercitarmi.»”
In questo caso, l’aver “riconosciuto” ed “elaborato” le emozioni, può portare ad avere il “giusto” distacco per vedere la situazione da un altro punto di vista. Ovvio che il problema di Casals non era quello di “dover” fare per forza i concerti per problemi economici…
È comunque importante, in questo punto, far correre l’immaginazione e non fermarsi al primo “ostacolo”. Molte volte, possiamo avere più risorse di quante ne immaginiamo.
– Contemplazione.
Una volta superata la fase di Analisi, occorre fare un passo indietro e “contemplare” il tutto da una posizione diversa. Un po’ come se fossimo al cinema mentre si guarda un film.
Da questa “posizione”, si può esercitare il “distacco” dalla situazione in sé guardando il tutto con un’altra prospettiva. Una prospettiva contemplativa.
“Fino a questo punto hai proceduto a una compartimentazione delle fasi allo scopo di gestirle. Adesso però devi ricorrere a tutte le tue capacità mentali per integrarle. Anziché limitarti ai singoli alberi, devi esaminare la struttura della foresta. In altre parole, mirare a una visione filosofica unitaria della situazione nel suo complesso: il problema con cui sei alle prese, la tua reazione emozionale a esso, e le opzioni prese in esame.”
Ecco… possiamo prendere in considerazione quelle che sono le nostre idee in relazione alla qualità della vita, le nostre responsabilità nei confronti di altri, i nostri valori, ecc.
Quindi trovare una “posizione filosofica che sia insieme giustificabile per i suoi meriti e consonante con la tua natura”.
Per niente banale… ma in certi ambiti fattibile.
Alcuni link per approfondire.
https://www.counselingitalia.it/articoli/836-discorso-semi-serio-sul-counseling-filosofico
http://www.giornaledifilosofia.net/public/scheda.php?id=52
http://win.filosofare.org/Pf/marginalia/RecMarinoff/Platone_meglio_del_Viagra.htm
Tratto da “Il Gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach
“Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda con il tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola.”
Snuffy Walden – Angela Smiled
Struggente brano strumentale di Snuffy Walden, “Angela Smiled”, per un cin cin in relax…
Buona serata!
“Se il vento non ti aiuta usa i remi” (Proverbio Latino)
“Se il vento non ti aiuta usa i remi” (Proverbio Latino)
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