Eric Fernandez – Adios Andalucia
Olé!
Questa sera un tocco di flamenco con una chitarra bellissima…
Buona serata con Eric Fernandez in “Adios Andalucia”!
Cin cin!
Dreamcatcher – Seventh Heaven (visibile solo da PC)
Splendida musica su un video bellissimo tratto da Samsara…
Una meraviglia…
Consigliato l’ascolto a volume “adeguato”!
“Seventh Heaven” dei Dreamcatcher
Buona serata!
Cin cin.
Purtroppo il video è visibile solo da PC!
Ho fatto il meglio che potevo, con quello che avevo a disposizione. Questa è tutta la filosofia di vita di cui abbiamo bisogno. (Lin Yutang)
Ho fatto il meglio che potevo, con quello che avevo a disposizione.
Questa è tutta la filosofia di vita di cui abbiamo bisogno.
(Lin Yutang)
Elisabetta Sirani – “Portia che si ferisce alla coscia”
Elisabetta Sirani – “Portia che si ferisce alla coscia”
Per un approfondimento sull’artista:
https://it.wikipedia.org/wiki/Elisabetta_Sirani
Marina Novelli
www.marinanovelli.it
Elisabetta Sirani e’ stata una figura di primo piano nella cultura bolognese gia’ prima della sua precoce morte, avvenuta all’eta’ di soli ventisette anni; in arte possiamo definirla la diretta erede del gran genio di Guido Reni e venne sepolta infatti nella sua stessa tomba.
Questa mirabile opera “Portia che si ferisce alla coscia” ci narra un episodio storico, quando cioe’ all’avvicinarsi dell’ assassinio di Cesare, Portia si accorge del profondo ed intimo turbamento di Bruto, suo marito. Al fine di mettere alla prova la propria forza di carattere e prima di chiedergli le ragioni delle sue preoccupazioni, Portia prende un coltello e si ferisce una coscia. Bruto si precipita da lei chiedendole la ragione di un simile gesto ed ella risponde che lei Portia, figlia di Catone, era entrata nella di lui casa non solo per dividere le gioie del letto e della tavola, come avrebbe fatto una concubina, ma per essergli compagna sia nella gioia che nel dolore, quindi come avrebbe egli potuto trarre vantaggio da quella unione se non fosse lei stata partecipe alla condivisione di segrete angosce e preoccupazioni, dove fosse necessaria la di lei fedelta’?
Sebbene la natura delle donne sia, da sempre, stata giudicata debole ed inadatta a custodire un segreto, lei si dichiarava dotata di una buona educazione e di conseguenza avrebbe fatto leva su di essa e sulla forza della natura delle persone per bene. Dato che era figlia di Catone e moglie di Bruto, non soli su questa responsabilita’ si sarebbe appoggiata, ma ora, non si sarebbe fatta vincere neanche dal dolore fisico…grande esempio di “immolazione”! Quindi mostra a Bruto la sua ferita…mostrandogli inoltre la sua grande prova di coraggio. Bruto rimasto profondamente colpito e medicata la ferita, le confida la congiura per l’assassinio di Cesare.
Elusabetta Sirani scelse questo episodio, tratto dalla storia antica, al fine di porre al centro dell’attenzione il coraggio e l’eroismo di una donna, soggetto questo piuttosto raro nella storia dell’arte; Elisabetta infatti era dedita alla ricerca di episodi storici che ponessero la donna al centro dell’azione, proponendo il tutto con grande maestria pittorica ed una innata cura nei dettagli e particolari.
Bella l’espressione risoluta di Portia che solleva il braccio destro mentre afferra il coltello che le trafiggera’ la coscia…pronta ad affrontare il dolore…dolore che la riscattera’ agli occhi di Bruto, suo marito, dandogli prova della sua assoluta dedizione alla condivisione. Una femminista ante litteram…una decana della parita’ dei diritti e dei doveri…una precorritrice delle “suffragette” e dei loro importanti movimenti femminili?
Mi affascina notare quanto, nella sua pittura, Elisabetta Sirani rifletta il suo latente bisogno di far riscatrare le sue necessita’ di giovane donna…con lo sguardo puntato diritto e fermo sul futuro!
“Io non voglio cancellare il mio passato, perché bene o male mi ha reso quello che sono oggi. Anzi, ringrazio chi mi ha fatto scoprire l’amore e il dolore, chi mi ha amato e usato, chi mi ha detto ti voglio bene credendoci e chi invece l’ha fatto solo per i suoi sporchi comodi. Io ringrazio me stesso per aver trovato sempre la forza di rialzarmi e andare avanti, sempre.” (Oscar Wilde)
“Io non voglio cancellare il mio passato, perché bene o male mi ha reso quello che sono oggi. Anzi, ringrazio chi mi ha fatto scoprire l’amore e il dolore, chi mi ha amato e usato, chi mi ha detto ti voglio bene credendoci e chi invece l’ha fatto solo per i suoi sporchi comodi. Io ringrazio me stesso per aver trovato sempre la forza di rialzarmi e andare avanti, sempre.” (Oscar Wilde)
Bellissima…
“io ringrazio me stesso per aver trovato sempre la forza di rialzarmi e andare avanti, sempre”….
Quante volte se ci guardiamo indietro possiamo sottoscrivere questa frase…
Certo, molte volte possiamo aver avuto accanto familiari, parenti, amici che ci hanno sostenuto… ma la voglia di trovare la forza di rialzarsi è stata sempre la nostra…
Buona giornata!
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Sezen Aksu – Adi Menekse
Meravigliosa carica vocale di Sezen Aksu in “Adi Menekse”.
Stupenda…
Buona serata. Cin cin
Ed auguri a Marina Novelli!
“La sola persona che non può essere aiutata è la persona che getta la colpa sugli altri.” (Carl Rogers)
“La sola persona che non può essere aiutata è la persona che getta la colpa sugli altri.” (Carl Rogers)
Judith Lester – “La proposta”
Judith Lester – “La proposta”
Per un approfondimento sull’artista:
https://it.wikipedia.org/wiki/Judith_Leyster
Marina Novelli
www.marinanovelli.it
Judith Leyster sfata, senza saperlo, il mito, o la regola, secondo la quale le donne artiste sono e possono essere solo “figlie d’arte”…suo padre era un burraio! Inoltre Judith, a differenza di molte sue colleghe artiste, non dipingeva solo fiori o nature morte, ma scene di genere ed interessanti ritratti; le sue opere piu’ originali sono scenette domestiche come infatti si evince da questo dipinto, ” La proposta” datato 1631, che tra tutti e’ il piu’ bello ed originale. L’opera rappresenta una donna concentrata nel suo lavoro domestico, a cui viene “proposta” una richiesta che non ha alcuna intenzione di accettare…anzi, finge di ignorare! L’uomo pertanto, per rafforzare la sua richiesta, le mostra il palmo della mano pieno di monete. Fuori fa freddo…come ci viene descritto dal pesante copricapo di pelliccia stabilmente calzato dall’uomo. Beh!…il significato e’ lapalissiano!…ma qui non si tratta di una donna di facili costumi o di una prostituta, ma di una donna di casa…una massaia…o forse no!…una ricamatrice!…ma che non ha alcuna intenzione di sospendere il suo bellissimo lavoro di cucito.
Bella la luce, bella l’espressione volutamente distaccata di lei ma, incredibilmente realistica e’ l’espressione del volto dell’uomo…dal colorito un po’ rubizzo…chissa’?…forse dopo aver alzato un po’ il gomito!!!
Bene! …a quante di noi non e’ mai capitata una esperienza del genere…e non per una manciata di monete…ma per un posto di lavoro!!!
Vibrante il fondo, bella la mano di lui sul braccio di lei, mentre cerca di distoglierla dal suo lavoro…bella la luce candida della camicia di lei che sembra sfondare la scena…ma torno a ripetere, il guizzo quasi ammiccante nell’espressione dell’uomo e’ davvero straordinaria!!!
Il tutto in una minuscola tavola di cm.30,9 × 24,2 dipinta ad olio.
Mi strapiace la sottile e latente ironia con cui Judith Leyster ci ha descritto questa scena…purtroppo ancora oggi, di grande attualità.
“Non credo che la sofferenza da sola insegni. Se bastasse la sofferenza ad insegnare, tutto il mondo sarebbe saggio, visto che tutti soffrono. Alla sofferenza bisogna aggiungere l’elaborazione, la comprensione, l’amore, l’apertura e il desiderio di rimanere vulnerabili.” (Anne Morrow Lindbergh)
“Non credo che la sofferenza da sola insegni. Se bastasse la sofferenza ad insegnare, tutto il mondo sarebbe saggio, visto che tutti soffrono. Alla sofferenza bisogna aggiungere l’elaborazione, la comprensione, l’amore, l’apertura e il desiderio di rimanere vulnerabili.” (Anne Morrow Lindbergh)
Pochissimo da aggiungere…
Molto intensa come riflessione…
Vorrei solo porre l’attenzione sul “rimanere vulnerabili”…
Generalmente dopo una sofferenza si cerca di “proteggersi” sempre di più…
Di creare quasi dei muri invalicabili che ci permettano di non soffrire più… E questo è un processo naturale.
Ma questi muri, alla lunga, potrebbero isolarci dal resto del mondo, dal resto delle emozioni, sentimenti e chissà che altro…
Ed allora la domanda/provocazione potrebbe diventare…
Meglio “vulnerabili” o “protetti”?
Cosa ne pensate?
Buona giornata!
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Makis Ablianitis – Love Secret
Ed iniziamo bene questa settimana con un bellissimo brano strumentale…
“Love Secret” di Makis Ablianitis.
Cin cin e buona serata!
“Ama e rispetta Te stesso. Tu non sei responsabile delle azioni degli altri. Sei responsabile di te stesso. Se qualcuno che non ti tratta con amore e rispetto si allontana da te considerarlo un dono. Forse per un po’ ne soffrirai, ma alla fine il tuo cuore guarirà.” (Don Miguel Ruiz)
“Ama e rispetta Te stesso. Tu non sei responsabile delle azioni degli altri. Sei responsabile di te stesso. Se qualcuno che non ti tratta con amore e rispetto si allontana da te considerarlo un dono. Forse per un po’ ne soffrirai, ma alla fine il tuo cuore guarirà.”
(Don Miguel Ruiz)
Artemisia Gentileschi – “Susanna e i Vecchioni”.
Questa settimana il “bello” che alcune pitture mi hanno comunicato…
Questa selezione è stata curata da Marina Novelli.
Complimenti!!!
Mi ha fatto scoprire delle vere e proprie gemme…
Grazie!
Artemisia Gentileschi – “Susanna e i Vecchioni”.
Per chi vuole approfondire l’artista:
https://it.wikipedia.org/wiki/Artemisia_Gentileschi
PS. ricordo ancora una volta che per l’OMS, “La salute è lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale che non consiste soltanto nell’assenza di malattia o infermità”.
Marina Novelli
www.marinanovelli.it
Bene! Un ciclo questo di pittura tutta al femminile…e perche’ poi, le donne usate solo come modelle? Vediamo, alcune di loro, cosa sono state in grado di lasciarci…riflettiamoci sopra!
Estremamente emozionante “Susanna e i Vecchioni”, opera dipinta da Artemisia Gentileschi nel 1610. I primi due connotati di questa opera che mi colpiscono sono: la concentrata semplicita’ della composizione e la quasi nudita’ di Susanna. Forte e’ il contrasto tra la sua figura pallida e solitaria e la coppia tendenziosamente sinistra dei due vecchioni uniti nel loro complotto. Grande assonanza tra l’eleganza formale e verita’ psicologica. Susanna infatti, si distoglie decisamente dalla lascivia dei due vecchioni e con il braccio sinistro sembra delimitare la forma a losanga che li delimita…losanga dove infatti, avviene la scena! La figura di lei appare suddivisa in due…la parte superiore, piu’ snella, mentre dal bacino in giu’ ci appare piuttosto appesantita…meno tonica!
Inquietante e’ la mano del vecchio barbuto, atteggiata ad esortarla a tacere…mentre riceve il deciso “suggerimento”…in un orecchio, da parte dell’altro!
Quanto angoscioso rifiuto c’e’ in questa scena…tante quante, forse, le sofferenze che ogni donna subisce a seguito di avance non proprio discrete!
Le donne dipinte da Artemisia denotano sempre una forte tensione psicologica, sebbene avvantaggiata dal fatto di essere donna e di non incontrare problemi nel dipingere quadri dove appare il nudo femminile…sempre raccontate con vigoroso realismo…e non tanto per magnificare la bellezza ma la forte tensione psicologica che le contraddistingue…fatto che, non a caso, riflette anche la sua vita…una vita di afflizioni e di violenze…non solo fisiche! Ed e’ proprio su questo che mi voglio soffermare a riflettere! Il gesto di rifiuto e di istinto di difesa di Susanna…quante volte e’ capitato ad ognuna di noi? Indiscutibile e’ la bellezza sia tecnica che di contenuto di questa mirabile opera…dove Artemisia e’ riuscita ad estrinsecare una buona parte delle sue inquitudini…forse una espressione ante litteram dell’ emancipazione femminile.
L’importante e’ cio’ che resta!🌸🌼❤🎨❤🌼🌸
“Abbracciare e accettare la parte buia di noi stessi innesca un processo di trasformazione nella parte buia dell’intero mondo. Ognuno di noi deve imparare a non proiettare la sua ombra all’esterno, solo così ci può essere la luce e la pace tra i popoli.” (Carl Gustav Jung)
“Abbracciare e accettare la parte buia di noi stessi innesca un processo di trasformazione nella parte buia dell’intero mondo. Ognuno di noi deve imparare a non proiettare la sua ombra all’esterno, solo così ci può essere la luce e la pace tra i popoli.” (Carl Gustav Jung)
Stupenda…
Dopo tutto quello che abbiamo condiviso nella settimana passata di ombre, ferite e chissà che altro… prendere consapevolezza che tale lavoro potrebbe essere alla base della pace… beh… un “po'” mi ha emozionato!…
Però che bello… io non proietto la mia ombra, tu non la proietti, e neppure lui… Anche se non siamo in tanti… abbiamo già fatto quello che era in nostro potere fare.
E non è poco…
Buona giornata!
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Natassa Theodoridou – Tora To Thimithikes
Splendida voce di Natassa Theodoridou in “Tora To Thimithikes”…
Struggente…
Cin cin e buona domenica sera!
https://www.facebook.com/iltuocounselor/posts/1966435946925101
“Chi conosce gli altri è sapiente, chi conosce se stesso è illuminato” (Lao-Tzu)
“Chi conosce gli altri è sapiente, chi conosce se stesso è illuminato” (Lao-Tzu)
“Fino a ieri, mi vedevo frammento tremante senza ritmo nella sfera della vita. Oggi so che sono io la sfera, e che tutta la vita in ritmici frammenti si muove dentro di me.” (Kahlil Gibran)
“Fino a ieri, mi vedevo
frammento
Tremante senza ritmo
nella sfera della vita.
Oggi so
che sono io la sfera,
e che tutta la vita
in ritmici frammenti
si muove dentro di me.”
(Kahlil Gibran)
“Grazie per i consigli, li seguirò quando mi darete anche l’esempio.”
“Grazie per i consigli, li seguirò quando mi darete anche l’esempio”
In effetti è mooooooolto facile dare consigli…
Ma quante volte siamo noi, per primi, che riusciamo a seguirli (i “nostri”)?
È un po’ come dire… “da che pulpito viene la predica”….
Il rabbino cieco
Il vecchio rabbino era diventato cieco e non poteva né leggere né vedere il volto di coloro che venivano a fargli visita. Un guaritore gli disse:
“Affidati alle mie cure e io guarirò la tua cecità”.
“Non ce n’è bisogno”, rispose il rabbino.
“Riesco a vedere quanto mi basta”.
Non tutti quelli che hanno gli occhi chiusi sono addormentati. E non tutti quelli che hanno gli occhi aperti sanno vedere.
(Anthony De Mello – La preghiera della rana)
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Bob Sinclar ft. Salome de Bahia – Outro Lugar
Ma si!!!!
Aumentiamo il ritmo in vista della serata e godiamoci questo bellissimo remix di Bob Sinclar ft Salome de Bahia in “Outro Lugar”.
Consigliato il volume alto…
Cin cin con un bel Negroni!
“Amami o odiami, entrambi sono in mio favore. Se mi ami sarò sempre nel tuo cuore. Se mi odi sarò sempre nella tua mente.” (William Shakespeare)
“Amami o odiami, entrambi sono in mio favore.
Se mi ami sarò sempre nel tuo cuore.
Se mi odi sarò sempre nella tua mente.”
(William Shakespeare)
“Sei la mia schiavitù sei la mia libertà…” (Nazim Hikmet)
“Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d’estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro”
Nazim Hikmet